Nawrūz, il Capodanno persiano: Cos’è, dove e come si festeggia

tavola apparecchiata per Nowruz, il capodanno persiano

Il Capodanno persiano (Nawrūz in lingua persiana, Novruz/Norouz a seconda della pronuncia e dei dialetti) è considerato la festa più antica del mondo.

È una ricorrenza molto importante in terra asiatica, dove coinvolge una moltitudine di Paesi: l’Iran, l’Afghanistan, l’Azerbaigian, il Kurdistan, il Turkmenistan, il Tajikistan, l’Uzbekistan, il Kirghizistan, il Kazakistan, l’Iraq, il Pakistan e la Turchia (all’interno delle comunità persiane), ma anche la Serbia e l’Albania.

Il Capodanno persiano si festeggia il giorno dell’equinozio di primavera, che può essere il 20, il 21 o il 22 marzo. Nel 2022 questa ricorrenza cade il 20 marzo.

L’ORIGINE DEL CAPODANNO PERSIANO

Il termine Nawrūz nasce dall’unione delle due parole persiane nava (nuovo) e rəzaŋh (giorno). Significa dunque “giorno nuovo”, e veniva celebrato già dagli Achemenidi (nel VII – IV secolo): nel giorno del Nawrūz, i popoli delle nazioni sottomesse portavano doni all’Imperatore.

Tuttavia, alcuni studiosi ritengono che la sua origine sia addirittura antecedente e che il Capodanno persiano sia un retaggio dello zoroastrismo. La sua nascita viene imputata al leggendario re persiano Yima, deciso ad istituire un giorno per la celebrazione della primavera.

Poi, nel 487 a.C., l’imperatore persiano Dario decise di celebrare il Nawrūz nel suo palazzo di Persepoli (poiché il sole, quell’anno, cadeva esattamente nel mezzo dell’osservatorio astronomico della residenza).

Ad “ufficializzare” il Capodanno persiano fu però la dinastia dei Parti (248 a.C. – 224 d.C.), che fece del Nawrūz la più importante festa dell’anno, con tradizioni quali l’udienza pubblica del re, lo scambio dei doni e la grazia ai prigionieri.

COME VIENE FESTEGGIATO IL NAWRŪZ IN IRAN

Per il popolo curdo, il Capodanno persiano è oggi una festa importantissima. Per chi segue la religione baha’i è una festa religiosa ma, per tutti, è un momento d’unità nazionale.

KHANE TEKANI: IL RINNOVO DELLA CASA

Il Paese in cui la festa è più sentita è l’Iran, suo luogo di nascita. Qui i festeggiamenti si aprono con il Khane Tekani, simile alle nostre pulizie di primavera: così come la natura si rinnova, anche la casa viene messa a nuovo. Le famiglie usano acquistare mazzi di girasoli e giacinti, ed organizzano visite a parenti e amici. Visite, queste, che nel giorno del Nawrūz si traducono in un pranzo attorno ad una tavola vestita a festa.

CHAHȂRSHANBE SÛRÎ: LA FESTA DEL FUOCO

L’ultimo mercoledì dell’anno va in scena invece la festa del fuoco, Chahârshanbe Sûrî, per celebrare la vittoria della luce sulle tenebre. Le persone escono in strada e appiccano piccoli fuochi, su cui i ragazzi saltano cantando versi tradizionali. In alcuni Paesi si rompono anfore di terracotta, simbolo di buona fortuna, in altri si fa un nodo al fazzoletto chiedendo ad un amico o ad un parente di scioglierlo.

HAFT SÎN: IL PRANZO CON SETTE ELEMENTI

Ciò che rende ancor più speciale il Capodanno persiano è però il cosiddetto Haft Sîn, che segue regole ben precise. In tavola devono essere portati sette elementi i cui nomi cominciano per s (sin, per l’appunto): in questo modo ci si assicura prosperità, fortuna e longevità.

L’APPARECCHIATURA DELLA TAVOLA

quadretto con augurio di buon nowruz e tavola imbadita a festa sullo sfondo

Ci sono anche precise regole da seguire nell’apparecchiatura della tavola, che prevede l’uso di fiori, del libro sacro letto in famiglia, di candele e della bandiera persiana. Inoltre, è indispensabile porre sul tavolo una ciotola d’acqua su cui galleggia una foglia di vite (simbolo, rispettivamente, della trasparenza della vita e della sua caducità), e anche uno specchio. La tavola, così imbandita, resta per tredici giorni prima d’essere sparecchiata.

COSA SI MANGIA DURANTE IL CAPODANNO PERSIANO?

  • chicchi di lenticchie, orzo o frumento germogliati (sabzeh)
  • samanu, preparazione a base d’orzo germogliato e tostato
  • frutti secchi d’oleastro (senjed)
  • aglio (sîr)
  • mele rosse (sîb)
  • bacche di Sommacco (somaq)
  • aceto (serkeh)

Il dolce tipico è il Samanu, budino dolce di grano germogliato.

I sette elementi che compongono l’Haft Sîn non si mangiano, per la verità: sono soltanto un augurio. Il pranzo si compone invece di tante pietanze tipiche, secondo le tradizioni della famiglia.

COME SI FESTEGGIA IL CAPODANNO PERSIANO NEGLI ALTRI PAESI

In Afghanistan, il Nowrūz è conosciuto come “il giorno del contadino”. I festeggiamenti durano quindici giorni e si concludono con la celebrazione del nuovo anno afghano (l’1 marzo).

I Curdi, invece, lo festeggiano tra il 18 e il 21 marzo con danze, canti e falò notturni. Le donne indossano abiti coloratissimi, gli uomini portano le bandiere coi colori del popolo curdo (rosso, verde, giallo). Per loro è uno straordinario momento d’unità nazionale, specialmente per via delle persecuzioni del passato: in Turchia la sua celebrazione è stata vietata fino al 2000 e, chi veniva sorpreso a festeggiarlo, veniva punito con l’arresto e la violenza.

Chi segue la religione bahai, festeggia il Nowrūz come il primo giorno del calendario bahai, che arriva in conclusione dei 19 giorni di digiuno.

Il Capodanno persiano è festeggiato in tutte quelle città del mondo in cui sono presenti le comunità iraniane, a cominciare da Londra fino a Los Angeles e Toronto. In Italia, invece, lo si festeggia a Roma. Ovunque viva una famiglia curda, il giorno dell’equinozio di primavera è una grande festa.

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2 commenti su “Nawrūz, il Capodanno persiano: Cos’è, dove e come si festeggia

  1. Ciao Sura, grazie mille per la precisazione, abbiamo provveduto a correggere la parte sui sette elementi. Conosci alcuni piatti tipici di cui ci vuoi parlare?

  2. Ciao, in realtà i sette elementi che imbandiscono la tavola dell’haftseen/ haftsin non si mangiano, sono posizionati per bellezza e per i significati che hai giustamente spiegato ma non è per il pranzo, a pranzo si mangiano tanti altri piatti tipici

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